( a cura di Shane Maximilian)
Zeus seduto sul suo trono, guarda il consesso degli dei riuniti davanti a lui. Ermes come al solito continua a fare scherzi a tutti quanti. Ares con il suo sguardo torvo affila una spada che è già più tagliente di un rasoio, Atena accarezzando la sua civetta lancia occhiatacce a sua sorella Afrodite sempre smorfiosetta che si pettina continuamente i lunghi capelli, Era rivolge una parola all’uno e all’altro. Tutti fanno un gran chiasso e accalorati discutono su chi dei loro protetti giocatori della Chena-Cup debba vincere il torneo.
Zeus, stanco delle continue discussioni, con un filo di mal di testa che neanche le 25 pastiglie di Moment ingurgitate sono riuscite a cancellare, lancia una saetta e il gran tuono che ne scaturisce zittisce tutti gli dei.
“Ma insomma, la volete finire! E che è! Sembra il Mercato del Pesce a Chioggia! E questo lo chiamano Olimpo! Ha ragione mio fratello Ade a voler stare negli inferi, a parte che ci sta con quella gnocca di sua moglie Persefone, gli inferi sono molto più tranquilli che qui con voi! Finiamola, ho deciso chi vince!”
Un mormorio di disapprovazione si alza dagli dei. “Silenzio, ho detto che ho deciso, e non voglio sentire nessuna discussione!”.
“Marito mio”, interviene Era, “stai tranquillo, ricordati cosa ti ha detto Igea, la dea della Salute, ti sale la pressione, ti viene il mal di testa e poi non mi dormi la notte…!”.
“Hai ragione moglie mia, ma questi qui…. Mi esasperano. È da mesi che la menano con questa Chena-Cup! Non ce la faccio più. Aveva ragione mio cugino Zoroastro: meglio un unico dio che un un’assemblea permanente. Ma basta ho deciso!”.
“Visto che siete tutti dei lavativi, perditempo e nessuno di voi fa un benché minimo cavolo, neanche un lavoretto…”, “ma padre, io faccio parecchi lavoretti!”, proclama Ermes. “Ma smettila, sacramento di un ragazzo, tu sei il dio dei ladri… i tuoi “lavoretti”, mi costringono a stare ore e ore in caserma a tirarti fuori dai guai…”. “Padre anch’io faccio parecchi lavoretti…” interviene Afrodite “Figlia mia, te lo già detto più e più volte, il fatto che tu usi mani, bocca e altro, non sono proprio un lavoro, anche se qualcuno definisce la tua attività il lavoro più antico del mondo, insomma avrei qualcosina da ridire”.
“Solo uno di voi lavora veramente, e ho deciso di far vincere il suo protetto, anzi la sua protetta: Efesto è l’unico che lavora continuamente nella sua officina; la sotto l’Etna continua a forgiare aratri, utensili, oggetti di tutti i tipi, armi, scudi. La sua protetta, sicula come lui, merita la vittoria: Justin(a) Rose vince la Chena-Cup”.
Dal fondo della sala una voce impastata “ma per il mio, hic, protetto hic!” “Bacco, ma la vuoi smettere: il tuo protetto Shane Maximilian Lowry merita l’ultimo posto” urla Zeus, Bacco, crolla sulla sedia e si produce in un russare da 120 decibel!
“E il mio protetto?” Chiede Giano “mi avevi detto che era lui il prescelto…”. “Hai ragione Giano “, dice Zeus “ma lui è come te: con te non capisco mai quale sia la tua faccia con cui sto parlando, con lui non so mai se è Bobby o Lazza…. troppo casino”
“Ed ora basta, il torneo è chiuso, la classifica è stilata. Riprendiamo il nostro solito gioco: la tombola!”
E così si chiede questa avventura, quante ne potrebbe raccontare il percorso del Green Club, quante flappe, slice, hook, shank, ha visto. Ora riposa un po’ sapendo che presto, più presto di quel che si pensi si torneranno ad incrociare i ferri.