(a cura di Shane Maximilian Lowry)
Nelle segrete stanze, nei meandri più oscuri, quando la notte è ormai profonda, s’ode un tenue brusio, un vociare sottile, s’odono frasi sussurrate con pudico timore, sguardi preoccupati scrutano l’ombra mentre la tensione si fa sempre più palpabile e, improvvisamente, una voce si alza forte e squillante: “Gioco il jolly”!
Lo stupore pervade il gruppo riunito, ma chi, ma come, ma che c...o!
Un’impercettibile goccia di sudore, scivola dalla fronte da chi ha pronunciato quelle parole che tanto scompiglio hanno creato nel gruppo degli astanti.
Come la voce di Antonio eleva l’orazione funebre di Cesare, citata nell’opera di Shakespeare, così parla il Presidente: “Amici, Romani, compatrioti, membri della Chena-Cup, prestatemi orecchio: non è follia ciò che il nostro compagno Phill Money Mickelson ha gridato, egli ricorda un antico gioco, un gioco che sembra tanto lontano nel tempo, ma che ancora molti di noi ricordano. Si chiamava Giochi Senza Frontiere, in cui due arbitri, Guido Pancaldi e Gennaro Olivieri, all’ascoltare quelle parole (“gioco il Jolly)”, prontamente annotavano il nome di chi la pronunciava e, dopo aver pronunciato la fatidica frase (Attention….“Trois… Deux… Un…”), lanciavano un fischio e la tenzone aveva luogo. Ed alla fine dello scontro, il punteggio di colui che lanciava il jolly, veniva raddoppiato!”
Un fremito percorre il consesso, la meraviglia e il ricordo, ma anche la constatazione di quanto tempo sia passato dall’ultima puntata di giochi senza frontiere vista, a conferma che la gioventù è ormai andata…, portano ad unica voce: “Ma come facciamo a farlo anche noi?”.
“Nessuna paura”, dice il Presidente: “Ognuno prima dell’inizio della buca, ovviamente se vuole, dichiarerà che intende giocare il jolly ed suo marcatore riporterà la decisione del giocatore sullo score (metterà un segno, una lettera, magari proprio una J) e poi il Presidente redigerà una speciale classifica (che non entrerà in competizione con la classifica ufficiale o con la classifica memento) in cui si provvederà a raddoppiare il risultato ottenuto a quella specifica buca dal giocatore. Ogni giocatore potrà giocare il jolly una sola volta a giro, quindi solo su una singola buca. Quindi giocatevelo bene.”
Sulle rive del grande fiume che tanta vita vede scorrere, Don Camillo pensa tra sè e sè: “Non hanno proprio nulla nella testa questi folli…..”