Eravamo in quindici, ieri sera, a festeggiare la conclusione della quarta edizione della Chena-Cup, senza alcun dubbio la più combattuta ed incerta di tutte quelle fin qui disputate. Basti pensare che a sole due buche dalla fine, dopo quasi undici prove, il campione uscente Tiger Cozzi Wood ed una scatenata Mary-Jackie erano ancora in assoluta parità, avendo la ragazza recuperato nelle buche precedenti i due punticini di distacco che aveva in partenza. Sono stati il par alla 17 dell’arrembante fanciulla ed una pallina di Tiger ‘scomparsa’ all’ultima buca a porre il sigillo finale sul più che meritato trionfo di Mary-Jackie.
E’ festa grande al ristorante.
Come promesso, il tanto chiacchierato Rutebeuf finalmente si smaschera. Si presenta in sala incappucciato con tanto di mantello scarlatto e con tacco-soletta tipo ‘Berlusca’ per recuperare una decina di centimetri e rendere più arduo il riconoscimento. Un microfono cambia voce completa lo stravagante travestimento. Ma la sagoma dell’inimitabile Maximilian Shane è ben presto individuata da tutti, ad eccezione di Tiger, evidentemente ancora sotto choc per la cocente sconfitta patita sul campo.
Cominciano le premiazioni.
Ci sono, inattese, due simpatiche novità.
Alla guisa di Luigi Malabrocca, l’indimenticata maglia nera che vestiva l’ultimo in classifica al Giro d’Italia negli anni cinquanta, viene premiata una sorridente Paulita. Per lei una ‘black t-shirt’ griffata Greg Norman con elegante ricamo ‘Chena-Cup’. Vittoria più che meritata, in questa originale classifica all’incontrario, con l’incredibile media di 0,7 punti netti per gara: probabilmente un record la cui imbattibilità resisterà nel tempo!
E ancora: non si poteva dimenticare il miglior punteggio netto, quello che individua il giocatore più bravo, senza la tara dell’handicap di gioco che pareggia al contrario i valori in campo. Per lui una coppa speciale, quasi due chili il peso, ovviamente netto, recuperata in quel di Langhirano presso un premiato salumificio locale. A conquistarla, con un pizzico di buona sorte, è l’atletico Colin: forse l’avrebbe vinta Ninì, se un impegno famigliare non le avesse impedito di partecipare alla prova finale. Certamente l’avrebbe vinta Mary-Jackie, se il rigido regolamento della manifestazione non impedisse la cumulabilità dei premi.
E per finire, la medaglia più ambita, la scintillante Chena-Cup.
A consegnarla a Mary-Jackie è Tiger, il campione uscente. La ragazza, raggiante, ringrazia tutti. Non c’è che dire, in questa edizione è stata la più brava, con tanto di en-plein sia nel lordo che nel netto. Sempre nelle posizioni di testa della classifica, ha resistito al grande recupero di Tiger, realizzando la sua migliore performance nella prova più importante, come accade solo ai grandi campioni.
Si arriva ai saluti finali. E mentre il Presidente, incapace di non auto-elogiarsi, ricorda ai presenti che quando a vincere è una grande donna come Mary-Jackie è soprattutto perché al suo fianco c’è un grande uomo come lui, già ci si interroga a quando inizierà la quinta edizione.
A settembre si riparte!