IL TRIONFO DI MIGUELITO

La prima considerazione di oggi è di natura prettamente economica.

Infatti il lauto monte-premi messo a disposizione dal circuito ha subito creato le prime differenze, significative seppur ingiuste. E così gli ultimi in classifica, cioè i più ‘poveri’, primi a partire, ancora a secco dei bigliettoni verdi garantiti dagli sponsor, sono stati costretti a percorrere a piedi, sotto la canicola, i quasi 10.000 metri di percorso, incluse le inevitabili deviazioni varie per la ricerca delle palline disperse. Nel secondo team circolava, per fortuna, il cart privato dell’abbiente VIP Alex-Lee. Costui, per le prime 9 buche, ha lasciato che i compagni di gioco, una avvenente damigella ed un datato vecchietto, cuocessero ben bene ripetutamente colpiti dai dardi abbaglianti dell’astro incandescente, caricando poi al suo fianco per le seconde nove buche la giovane pulzella (scelta in parte condivisibile) e di conseguenza abbandonando a se stesso l’anziano signore (che essendo però il Presidente provvederà a sanzionare quanto prima l’inopportuno comportamento). L’ultimo team, quello baciato dai dollari del circuito, scorrazzava invece con ingiustificata supponenza sui luccicanti cart messi a disposizione del green club, guardando dall’alto in basso, nei momenti di incrocio del percorso, i compagni avversari meno fortunati. Del resto, che l’automobile rappresenti a tutt’oggi uno status irrinunciabile, soprattutto per i maschietti, è cosa risaputa…

Si passi ora al giusto peana per il vincitore del circuito.

Devo innanzitutto confessare che, un po' a corto di fantasia, ho cercato su google un qualche spunto che potesse aiutarmi nell’apertura dell’articolo, digitando un anonimo ‘lodi al vincitore’. Quale giusta punizione mi sono trovato davanti due intere pagine che raccontavano la sensazionale vincita all’enalotto di 209 milioni di uno sconosciuto scommettitore di Lodi nell’agosto del 2019 con una schedina di soli 2 euro! Così imparo a voler scopiazzare!

Scherzi a parte, la vittoria di Miguelito è stra-meritata.

Nelle posizioni di testa fin dalla prima uscita, ha mantenuto alta l’asticella per tutte le 11 prove, chiudendo al primo posto, in ex-equo con Mary-Jackie, anche l’ultima gara.

La vittoria di Miguelito acquista maggior valore anche in considerazione della bravura degli avversari: l’irriducibile Tiger, l’estroso Bobby e l’elegante Rory l’hanno contrastato strenuamente fino all’ultima giornata e solo nelle ultime tre buche (8 punti stableford) il campione lusitano è riuscito a chiudere definitivamente i giochi.

Ora ci attende la lunga pausa estiva, pronti a ripartire ai primi di settembre.

Per concludere non può mancare qualche ingenuo pettegolezzo sulla giornata di oggi.

Comincio da due significativi aggiornamenti da inserire nel vocabolario Zingarelli.

Testa di condominio: essendo il condominio formato da più persone, il termine composto di cui sopra va considerato come accrescitivo del più diffuso e limitato ‘testa di cazzo’. (Fonte: Tiger Cozzi Woods).

Imperronirsi: fatua convinzione di fatti o eventi non compatibili con la realtà. (Fonte: Paulita Cabrera Bella)

Proseguo con il ‘Shot of the day’. Location: bunker della buca 18, a sinistra del green. Player: Phill Money Mickelson. Il nostro, estremamente fiducioso dei suoi mezzi, carica a tutta lo swing. La palla, perfettamente colpita di testa, vola per quasi trenta metri, supera il green e si stampa contro la pianta d’alto fusto al limite della strada asfaltata. L’impatto è perfetto e di conseguenza la pallina, come telecomandata, ritorna ubbidiente sul green: un putt e il gioco è fatto.

Concludo il pezzo ribaltando quanto le leggi della fisica (mi riferisco in particolare alla mela di Newton ed alla forza di gravità) ci hanno fatto credere fino ad oggi. Il testo di tale legge va così rivisto: ’Al green club Lainate, in particolare alla buca 9, una pallina da golf che risale il bunker in un punto in cui la parete sabbiosa è perpendicolare al terreno e la pallina in oggetto non risulta minimamente ‘infossata’, la stessa rimane sospesa a mezz’aria, senza alcun desiderio di essere attratta altrove’. Chiedere a Maximilian Shane per credere!