IL LUNGO SILENZIO DI RUTEBEUF

Inaspettato questo lungo silenzio.

Dopo aver acceso le lampadine della fantasia dei nostri campioni, scomodando infinite ipotesi più o meno verosimili, l’ignoto vate transalpino si è trincerato dietro un incomunicabile mutismo, come a difendersi dai continui attacchi volti a smascherare la sua verginea identità.

Probabilmente è meglio così.

Lasciamo che siffatto moderno Pasquino dei giorni nostri si diletti, a suo piacimento di tempi e modi, a scarabocchiare i muri del nostro blog concedendosi la libertà, in virtù del proprio anonimato, di castigare con la sua pungente ironia gli usi e i costumi sportivi di dodici simpatici apostoli del golf.

Del resto, male non fa! 

Al contrario, il continuo arrovellarsi alla ricerca della soluzione di codesto ‘quesito con la Susi’ aggiunge un giusto pizzico di pepe teso ad insaporire le nostre epiche disfide.

E sì, perché ormai il fatidico 5 settembre è ormai alle porte e dai vari campi sparsi lungo l’italico stivale giungono continue conferme a riguardo del più che brillante stato di forma della nostra sporca dozzina.

Mary-Jackie ha polverizzato il suo precedente handicap, abbassandolo in una sola gara di ben 1,8 punti, toccando così quota 15,9, sua migliore performance da quando calca i verdeggianti prati pettinati.

Non da meno sì è comportato il redivivo Serghio, recuperando ben 2,6 punti, riavvicinandosi così a valori più consoni al suo gioco potente ed aggressivo.

Colin e Ninì hanno scelto la soleggiata Val Rendena, previlegiando le lousiane alle gare singole. Da navigati professionisti, hanno preferito mettere a punto i loro motori, certi di arrivare ‘carichi a mille’ per le date che contano.

Tiger, giustamente, continua a trastullarsi prolungando a dismisura il suo momento di gloria. Spolvera di continuo la ‘sua’ scintillante coppa a guisa della teca di San Gennaro, sperando che la fiammella portafortuna che lo ha accompagnato nell’edizione appena conclusa non lo abbandoni all’improvviso.

Fiammella che ha ormai lasciato da tempo lo sconsolato Phill, che ormai si affida ai detti popolari nella speranza di ritrovare un gioco almeno decente. Ultimamente biascica di continuo uno speranzoso ‘beati gli ultimi perché saranno i primi’, senza sapere neppure lui che cosa intenda esattamente.

Shane, dopo gli spumeggianti saluti dalla Sicilia, risulta desparecido mentre Rory brilla per presenzialismo più alla cucina di chef Antonio che sul campo da golf.

Ed eccoci così arrivare ai quattro cavalieri dell’Apocalisse.

Saranno loro la sorpresa vincente di questa quarta edizione?

Sapranno l’affascinante Paulita e la seducente Dani-Maly approfittare dei tanti colpi che il loro attuale score mette a disposizione?

Riuscirà Alex-Lee a ritrovare la costanza di rendimento che unita al suo indubbio talento potrebbero innalzarlo fino alle vette più alte?

Dei quattro, Miguelito sembra il player più attrezzato. Ma la Chena-Cup non è una qualunque garetta di circolo e l’emozione dell’esordio è purtroppo una tassa che va pagata e non si riesce mai ad evadere. 

Buon gioco a tutti e vinca il migliore.