(a cura di Phill Money)
Sì, prima o poi doveva proprio capitarmi. Paura e ansia, perfezionismo, mancanza di ispirazione, stanchezza mentale, condizione fisica o stress: ecco le cause principali che determinano il cosiddetto blocco dello scrittore. Contando sulla mia determinazione a non abbattermi, non mi sono perso d’animo ed ho smanettato su internet per cercarne i possibili rimedi. Mi sono imbattuto in un post dal titolo ‘come risolvere la paura del foglio bianco’ e ne ho seguito di getto i suoi otto comandamenti. Il primo recita Scrivere ogni giorno. Bella roba, mi dico, non riesco a mettere giù neppure una riga e questo mi suggerisce di scrivere. Il secondo consiglia di Fare esercizio fisico, almeno dieci piegamenti di fila sulle braccia, con corpo perfettamente teso. Al terzo tentativo sono rimasto esausto con il mento a terra. Non ho trovato aiuto neppure dalle sei indicazioni successive: Fissare un obiettivo, Creare un piano editoriale, Usare formati diversi, Ricercare le keyword, Partire da un argomento centrale, Creare un documento con argomenti interessanti.
E sì che gli argomenti di cui parlare oggi non mancherebbero. A partire dal triplice dar di stomaco del Presidente, che ha cominciato ad abbracciare la prima pianta, per mantenere l’equilibrio, già alla buca 4, e con i maligni che piuttosto che preoccuparsi del suo stato di salute si domandavano se il conseguente ritiro gli desse diritto o meno, in base al regolamento, ai punti stableford fin lì ottenuti. Che dire poi del premio, inaspettato, riservato a Bobby, superbo vincitore di giornata, corrispondente alla lunghissima attesa nel vedersi servire la sua complessa piadina, circa un quarto d’ora dopo che tutti gli altri commensali avevano già terminato il loro pasto.
Bobby sconsolato in attesa della piadina
E come non dimenticare la cavalleresca eleganza di Miguelito, che per non lasciare abbandonata la sua dolce metà sola e soletta all’ultimo posto della classifica, ha volutamente sacrificato il suo score per esserle il più vicino possibile.
Amore o interesse...
Sincera eleganza sulla quale, a dire il vero, nascono ben presto giustificati sospetti, allorquando il nostro mastro sommelier Alex-Lee, sponsor di giornata, omaggia il terzo, il sesto ed il nono classificato (ed è qui che nascono i dubbi sulla prestazione di Miguelito, cioè a determinarla fu l’amore spassionato o un buon vino interessato) di una bottiglia cadauno di prelibato barbera superiore e di vino spumante brut metodo classico prodotti della rinomata azienda vitivinicola Mo di Cisterna d’Asti. E la ripetuta presenza di Claude Dechambeau? È casuale o piuttosto l’anteprima di un clamoroso ritorno?Mentre si accavallano questi pensieri, sto cercando di ritrovare le forze per un quarto tentativo di piegamento sulle braccia. Niente, il mento è sempre incollato a terra, quasi l’avessi incollato con l’Attax.
Spero che prima o poi questo blocco dello scrittore possa essere superato…