IL BIZZARRO LETARGO DELLA TIGRE DI PARABIAGO

Dicesi ‘letargo’ il comportamento caratteristico di alcuni mammiferi e rettili che durante la stagione fredda riducono le proprie funzioni vitali e rimangono in stato di quiescenza.

Tra le specie che vanno in letargo vanno segnalati tra gli altri i marsupiali (orsi, tassi, istrici), gli insettivori (riccio), diverse specie di pipistrelli e di roditori (marmotte, criceti, scoiattoli, ghiri).

Nessun testo faunistico ha invece mai citato le tigri, siberiane, malesi o del Bengala che dir si voglia, come animali soggetti a tale fenomeno e tantomeno nel periodo estivo.

Ma come recita un caro proverbio della cultura italiana, esiste sempre l’eccezione che conferma (scientificamente sarebbe più corretto usare il verbo ‘confutare’) la regola. Sì, perché la ben nota Tigre di Parabiago, al secolo Tiger Cozzi Woods, ne rappresenta l’evidenza più esplicita.

Arzillo e volitivo come non mai, l’imponente felino aveva infatti dominato fairway e green con sorprendente sicurezza e continuità per due intere stagioni, inverno e primavera.

Poi, con l’arrivo dell’estate, si era come assopito. La sua, sul campo di gioco, era diventata una presenza (di partecipazione) ma di assenza (di risultati) che non aveva ragione di essere.

Anche la stampa di settore si era sbizzarrita ipotizzando le ipotesi più stravaganti.

Il Gazzettino di Lainate riportava un polemico ‘Si è montato la testa!’, Mondo Golf affermava che non fosse in grado di reggere allo stress ed anche Barbara D’Urso non aveva perso l’occasione per affrontare l’argomento nel suo talk-show domenicale.

Voci, per fortuna, tutte smentite oggi, sabato, 24 ottobre 2020.

Nove buche manovrate alla perfezione, due par in quelle più corte, un pat infuocato lungo tutto il percorso ed ecco uscire dal cilindro un eccellente ‘ventidue’, che lo proietta in un sol colpo nelle posizioni di vertice. Altro che letargo, la belva di Parabiago è tornata a ruggire.

Alle sue spalle, con ben cinque punti di distacco, spuntano un costante Phill con il suo gioco conservativo, ed un aggressivo Steve, genio e sregolatezza che alterna colpi da ‘pro’ ad inattese ingenuità.

Con riguardo alla classifica generale, il momentaneo appannamento delle ladies aveva notevolmente limato i distacchi ed i giochi sembravano completamente riaperti, ma è stato sufficiente il recupero di domenica (vedasi la regolare prestazione di Ninì) per ristabilire il primato del gentil sesso. Ma la tenzone è ancora tutta da giocare!