G & G. GOLF E GALATEO.

(a cura di Mary-Jackie, Maxiilian, Miguelito, Phill, Tiger)

Il fairplay, l’integrità, lo spirito sportivo, l’onestà costituiscono la base del gioco del golf. Il golf sviluppa l’autocontrollo e la cortesia, il rispetto nei confronti dell’avversario e dell’ambiente, la disciplina, l’uso di un linguaggio educato e discreto. Questo è il messaggio che ogni giocatore di golf dovrebbe trasmettere sempre ed in ogni circostanza.

La giornata di oggi, a conferma di quanto sopra, ci ha regalato numerosi spunti di riflessione.

Si parta dal linguaggio. Commento di Miguelito con riferimento al gioco del suo gruppo: “Il team di Miguelito è stato Vacante… infatti solo la Ross ha fatto risultato…  gli altri hanno Vacato… o fatto Vacare…”.

Si passi al rispetto dell’avversario. Tiger, in bunker, tocca involontariamente la sabbia con il putt. Gli ‘amici’ Rory e Alex se ne avvedono, ma tacciono e sogghignano, pensando alla certa penalità che gli comunicheranno, ma solo a buca completata, giusto per canzonarlo. Mal gliene incoglie, perché Tiger vede ‘oltre’, e con infinita saggezza non riesce neppure a chiudere la buca!

E sul rispetto dell’avversario? Che dire del commento del solito Miguelito verso la maliarda Paulita: “Brava, dopo 7 buche hai fatto il secondo colpo di golf… continua così!”.

Ancora, un proverbio nostrano recita ‘che la classe non è acqua’. Qui il coup de theatre lo offre un generosissimo Talla. A fine pranzo, in piedi, davanti a tutti i compagni ancora seduti, comunica ufficialmente e con voce potente che l’acqua l’ha già pagata lui!

Phill lo scimmiotta all’istante con un ‘ah, al ghiaccio ci penso io’.

Sempre con riferimento al linguaggio, ha modo di distinguersi la raffinata Dany-Malì. Le gentil signora, alla domanda di Tiger ‘quanti punti hai fatto finora’, si rivolge ai compagni con un ‘queste domande portano solo sfiga’. A conferma del pensiero di Dany i due colpi successivi della ragazza terminano in ostacolo d’acqua. La severa censura imposta dalla redazione impedisce di scrivere gli ulteriori commenti della fanciulla.

Tornando alle regole del golf ed alle norme di comportamento, si scrive che l’abbigliamento deve risultare consono alla bisogna ed elegante. A distinguersi nella circostanza è il nostro Presidente, che si presenta con un cappello di paglia da contadino (che lui dichiara essere invece un panama originale dell’Ecuador), cui segue una prolungata videochiamata con la mamma che gli mostra un mazzo di asparagi appena acquistati al mercato… (ah, parlare al telefono durante una partita contravviene al buon comportamento da tenere sul campo).

Tutti temi, quelli sopra accennati, che vengono affrontati durante la consueta, gradevolissima, imperdibile tavolata, questa volta al primo sole di questa piovosa e ritardata primavera.

Porto o rum...

Questa volta è Tiger ad offrire due pregevoli ammazza caffè, in temperatura da esposizione solare. Gradevolissimo l’Amaro del mare con ghiaccio, interessante la bottiglia di Porto, rivelatasi essere Rum dopo l’assaggio.

Per quanto concerne la gara, grande vittoria di Ross (quinta nella generale con una partita in meno), ottimo Tiger in costante recupero (anche per lui una partita in meno), bravi, a pari merito al terzo posto, Mary e Bobby.

Davide e Golia alla partenza...

Proprio mentre sta per andare in stampa l’articolo di cui sopra, giunge dal nostro inviato speciale Maximilian una nota imperdibile:

Un suono riecheggia nel silenzio, rapida Paulita si affaccia alla finestra e lo vede alla guida del suo fiammante cart. Miguelito, indossando una sfavillante camicia hawaiana (ricordo di un infuocato week-end nella riviera romagnola), esclama:"ehilà guapita, ti va di fare un giro con me?". Paulita, immaginando già romantici momenti, come un razzo scende e salta sul veicolo. Certo non ricorda "la torpedo blu" ma tant'è, piuttosto di niente, meglio piuttosto. Ma forte è lo sgomento quando si rende conto che il "giro" è un giro su 9 buche... Ahi strali, alti lamenti, strepiti e delusione... Così afferrate le mazze la nostra Paulita ha cominciato a colpire palle a casaccio non certo per imbucare nel minor numero di colpi possibile ma con il chiaro obbiettivo di colpire il povero Miguelito. Ed ecco perché un tal risultato...