Con l’approssimarsi delle assolate ferie d’agosto ed in attesa che a settembre si riparta con la ricchissima quarta edizione del trofeo, a tener banco tra giocatori e supporters non è più il ‘gioco giocato’, bensì l’arcana figura, diventata ormai mitologica, di monsieur Rutebeuf.
A risvegliarne ulteriormente il morboso interesse è l’articolo del 29 luglio ‘De Rutebeuf non disputandum est’, dove lo scrivente, insinuando di svelarne l’ancor segreta identità, altro non fa, enunciando alcune ipotesi depistanti, che confondere le idee agli improvvisati detectives.
Inevitabile conseguenza è, tra mail e sms, il sovrapporsi di continue e controverse congetture.
Cerco di riassumerle nel modo più accurato possibile.
Alle 7.53 del giorno 30 è Phill a lanciare la prima pietra con un provocatorio sms che invita a correre sul sito a leggere il trafiletto ‘Svelata l’identità di Rutebeuf?’
Più veloci della luce, rispondono Tiger e Paulita.
Manifestano entrambi la loro delusione per ‘il segreto non svelato’, concordando comunque che ‘tutto sommato è meglio così’, cui Paulita aggiunge un apprezzamento (non meglio definito, attento Miguelito!) su ‘Michele palla di gomma’.
Sigmund Shane, il nostro sessuologo, scava invece nell’inconscio. No, Rutebeuf non può essere una donna. ‘Se gli piace giocare al dottore…’, afferma con convinta sicumera, dimenticando che anche Saffo, nella sua isoletta in quel di Lesbo, coltivava questo antico vizietto.
A difesa del gentil sesso arriva di rimando e a gamba tesa il verbo di Mary-Jackie, che trasformando il ‘ch’ in ‘k’ (per una private-banker di successo come lei il tempo risparmiato corrisponde a denaro guadagnato) elargisce il suo stringato dispaccio: ‘E ki lo dice ke non è donna?’.
Altrettanto telegrafico è Colin, che mira diretto all’obiettivo: ’Dietro a Rutebeuf si nasconde Alberto Gimari’.
Alberto Gimari? Ma chi è costui? Per quei pochi che non conoscono i quasi 1.000 membri del circolo, Alberto è un solido giocatore del club, valido giornalista che scrive anche di golf, autore del saggio ‘L’uomo che credeva di essere un golfista’, premiato dal Comitato Olimpico in occasione della nomina, da parte della Unione Europea, di Torino quale città dello Sport per il 2015. Che sia lui Rutebeuf? Sarà sufficiente chiederglielo per avere una risposta affermativa?
Degno di essere riportato è infine l’equivocante scambio di messaggi intercorso tra Tiger e Phill.
Tiger: ‘Ciao Money, 2 domande. Il signor Rutebeuf è stato inviato all’ultima Rider Cup giocata in Europa dalla Gazzetta? Ha una moglie medico golfista? Ovviamente la vera verità!’
Phill Money: ‘La vera verità è no! A chi pensavi?’
Tiger: ’Sto cercando di ricordare i loro nomi, maledetta memoria’.
Qui nasce il malinteso.
Phill, divertito dal fatto che Tiger pensi di aver scoperto l’autentica identità del poeta, ma che di fatto non sappia come si chiami, gli digita di rimando uno scherzoso ‘Sei un mito’, completando il testo con due smiley di circostanza.
Tiger, interpretando la risposta di Phill come un dovuto complimento per aver risolto l’arduo enigma, lo interroga con un ambiguo: ‘Sei un mito… sia più esplicito!’.
Con sadica crudeltà, Phill spegne le ultime fiammelle di speranza di Tiger: ‘Voglio dire che pensavi di sapere chi fosse, ma non sai chi sia… più mito di così!’
E per finire, un nuovo indizio.
Rutebeuf donna?
Mi nasce un subdolo pensiero.
Rutebeuf, così riportano i sacri testi, è vissuto a lungo al confine tra l'antica Gallia e la montagnosa Helvetia… e se spezziamo in due il suo nome Rut-ebeuf, mi avvedo che se aggiungo una h dopo Rut…
Che sia così svelato l'arcano?
Buone vacanze a tutti!