Lainate International Course.
Sabato, 6 settembre 2020.
Come è giusto che sia nelle occasioni che contano, le condizioni ambientali sono perfette: nel cielo azzurro non si scorge una nube, la temperatura è estremamente gradevole, non soffia un alito di vento.
Battono le 10 in punto quando un apparentemente imperturbabile Alex-Lee Westwood, invitato con voce stentorea dallo speaker ufficiale del circuito, è pronto, sullo spelacchiato tee di partenza della buca 10, a lanciare il suo proiettile verso il green del complicato par 3, ben difeso da un impervio bunker alla sua sinistra, dando così il via ufficiale alla quarta edizione del ‘torneo più bello del mondo’.
Finalmente i giochi sono riaperti.
‘Tutti contro Tiger’ è la parola d’ordine che circola più di frequente tra i players e gli addetti.
In verità la prima pallottola, quella appunto di Alex-Lee, risulta alquanto spuntata: rotola a guisa di rattone e si arresta ben prima di quando dovrebbe, ma per sua fortuna mantiene la direzione desiderata (con spudorata faccia tosta, il nostro dichiarerà poi alla stampa che essendo il primo tiro ha saggiamente voluto previlegiare la precisione alla potenza…).
Via via, con alterna fortuna, si susseguono le partenze degli undici mostri sacri del golf italico (purtroppo manca all’esordio Dani-Malì, benchè giustificata).
La gara corre veloce, con i giocatori dall’handicap più basso che vanno ad occupare i primi tre posti del podio: nell’ordine, Mary-Jackie, Ninì-Karen e Shane Maximilian.
Ma la vera festa di questa prima tappa arriva a gara conclusa, quando gli undici giocatori si ritrovano, in amichevole allegria, seduti tutti insieme intorno al tavolo imbandito. Dopo una rapida controllata agli scores, dove Miguelito si esalta descrivendo i suoi par alla buca 12 e alla buca 14, con Mary-Jackie che non è da meno raccontando quelli ottenuti alle buche 10 e 11 e con Phill che si inventa una hole-in-one alla 15 cui, giustamente, non crede nessuno (per la cronaca vanno segnalati anche i 3 par di Shane, e 1 di Ninì, Alex-Lee, Phill e Colin) ecco arrivare grande abbondanza di nettare degli dei, gentilmente offerto da Alex-Lee e da Maximilian-Shane. E così, tra un sorso di Prosecco e di bianco di qualità, qualche Spritz più Aperol e frizzantino che Spritz e boccali di birra, si susseguono le proposte più disparate, dove il golf passa come d’improvviso in secondo piano. Prende piede l’idea di disputare ‘fuori casa’ l’ultima prova, quella finale di 18 buche; c’è chi propone ‘disinteressatamente’ il circolo di Rendena (vero Ninì e Colin?), altri spingono verso Folgaria (Mary e Phill), i più saggi ed ‘onesti’ propongono la zona del Garda o dintorni.
Ultima chicca di giornata è l’ormai definitiva consacrazione ufficiale della CHENA-CUP, che grazie alla disponibile solerzia di big Claudio appare anche sulle pagine di Ges-Golf!
Si riparte sabato 19, dal tee della buca 1.
(nella foto di Oliviero Toscani il perfetto swing di Mary-Jackie).