Deceduto nel lontano 1277, il poeta trovatore satirico Rutebeuf, giusto nello scorso settembre, è improvvisamente riapparso.

Non come fantasma e neppure come essere umano reincarnato, ma semplicemente come pseudonimo, preso in prestito da un oscuro personaggio che sembra divertirsi alquanto a dileggiare i nostri campioni, nascondendo con ostinazione la propria identità. 

Nel merito, numerose sono le supposizioni che si accavallano di continuo.

Di lui si sa soltanto che non è uno dei giocatori del circuito (e questo ha fatto cadere voci e sospetti che assegnavano a Phill o a Shene questo ruolo), che appartiene al mondo del golf ed è legato al nostro circolo.

Ed allora via con un lungo elenco di potenziali Rutebeuf.

Indiziato numero 1 è il coach moldavo Pavel Batistinos, intraprendente titolare dell’omonima ‘accademy’. Conosce a sufficienza tutti i giocatori, scrive e capisce di golf, è stato la voce dello straordinario cortometraggio a ricordo della seconda edizione ed è persona acuta e senz’altro capace di ben districarsi su google per arricchire quelle perle di illimitata cultura che il ‘poeta’ ci propina con puntuale continuità.

La pacata ironia, ben supportata da una sottile ‘vis polemica’, inducono a ritenere il teutonico boss Claudius Von Mazzuckius, autentico cardinale Richelieu del nostro aristocratico club, un altro probabile candidato. Dei giocatori del torneo, e non solo, conosce vita morte e miracoli ed il suo brioso eloquio sembra coniugarsi appropriatamente con i dotti testi del poeta transalpino. Il fatto poi che ultimamente sia stato più volte osservato mentre spiava sul course lainatesco le mosse dei nostri campioni, non ha fatto altro che alimentare più che giustificati sospetti.

Anche l’imperturbabile patron del circolo, al secolo Michele ‘palla di gomma’, ne sa più che a sufficienza, anche e soprattutto grazie ad amicizie altolocate e ben distribuite con diversi players del circuito, per divertirsi a prendersi gioco dei nostri ragazzi, forse anche perché sollecitato da una incontenibile invidia per un livello di gioco cui lui non potrà mai ambire.

E se invece l’indiziato facesse parte del gentil sesso?

E se le mail con tanto di articolo arrivassero tramite terza persona, cosicchè neppure in redazione sapessero davvero chi sia di fatto il misterioso Rutebeuf?

Di certo, se chiedessimo ai vari sospettati di cui sopra se ne sanno qualcosa, non potrebbero che, come si suole dire, cascare dal pero, o per difendere il loro segreto o perché in realtà non ne sanno proprio nulla.

Lunga vita a Rutebeuf!