(a cura di Rutebeuf)
Ebbene sì, care e cari membri della Chena-Cup, silente ho osservato le vostre traversie sui campi da golf, ho letto l’ultimo articolo pubblicato “Il sorpasso” dove viene citato un mio connazionale, Jean-Louis Xavier Trintignant, compiaciuto come solo noi francesi sappiamo esserlo. Ed io, Rutebeuf, lo sono al cento per cento essendo nato nella goiosa regione dello Champagne. Ho affrontato con curiosità la lettura di quelle poche e scarne righe e, orrore, ne ho notato l’inciampo.
Il buon Shane, credendosi Necthan che aveva il permesso di recarsi al pozzo di Connla ove i sacri noccioli elargivano i loro frutti fonte di saggezza, ha scritto di getto con tracotante arroganza e finendo per essere Boann la dea, che visitando la fonte di Connla la fece strabordare ricacciandola verso la costa e trasformandola nel fiume Boyne.
Anatema a te Shane, ammetti il tuo errore, dolente rivolgiti a Brigid dea protettrice dei guaritori perché possa lenire il tuo dolore e riportarti al senno. Tu, come l’Orlando furioso hai smarrito il senno che ora si trova sulla luna. Solo Tiger come novello Astolfo cavalcando l’ippogrifo ha recuperato il tuo senno smascherando il tuo errore.
Tra Justin(a) e Bobby la differenza è di cinque punti e non tre, (162 contro 157), la Dany sta a 152 e non a 165 mentre al 4° posto c’è il sempre redivivo Tiger con 148 e non il buon Talla che si trova a 143 punti. Dunque i giochi sono molto più aperti di quel che appariva leggendo i quattro scarabocchi dello Shane.
Ora l’ultima giornata si appresta a vedere l’alba. I cavalli fremono fiutando nell’aria la tensione della pugna, Marte affila le armi chiamando a sé i suoi scudieri più fidati Deimos e Phobos; piccole vedette lombarde scrutano l’orizzonte cercando di vedere le truppe nemiche. E come il 24 maggio si muovevano le truppe italiane per Gorizia e per terre lontane, il 2 giugno avverrà l’epilogo: avremo un novello Giulio Cesare acclamato dalle folle e avremo un Vercingetorige accasciato ai suoi piedi.
Chi sarà?
Ora vi lascio, Rutebeuf torna ai sui silenzi, ai suoi lazzi, inseguendo lieti e cordiali pulzelle come un satiro segue le ninfee.