CORAGGIO, NON C'E' LIMITE AL PEGGIO

(a cura di Mary-Jackie, Paulita e Phill)

Un tiepido sole novembrino fa da gradito compagno all’ultima prova dell’anno. Due assenze importanti: prevista quella di Rory Talla, ormai sulla via di una perfetta guarigione, inattesa quella di Claude Valery, per motivi familiari.

Il primo terzetto si presenta al via alquanto baldanzoso. Bobby vuole dimostrare che, se solo si concentra come dovrebbe, lui di palline non ne perde nemmeno una e al diavolo Glenn Berger, sommozzatore milionario. Phill, il cui score è ormai diventato più carico di asterischi che una notte stellata, spera in una giornata di grazia: la sua classifica piange, sia nel lordo che nel netto, e necessita di un punteggio almeno decente. Alex ha invece deciso che oggi giocherà al ‘golf dichiarato’, anticipando prima del tiro dove la pallina terminerà il suo percorso. E, incredibile a dirsi, l’obiettivo viene raggiunto da tutti i giocatori. Bobby non perde una pallina che sia una, anche se buona parte del merito va riconosciuto ai due ricercatori occasionali che l’accompagnano (Alex e Phill). Da parte sua Phill, dopo un inizio incerto, riesce a racimolare nelle ultime buche quanto basta per raggiungere la sufficienza. E Alex-Lee? Niente da dire, oggi è la sua giornata. Non sbaglia un tiro: Alex-laser prima dichiara e poi colpisce, senza fallire un colpo. Alla fine, un meritato ‘21’ che lo colloca al primo posto sia nella classifica della Chena-Cup sia in quella di circolo. Complimenti. Non siamo riusciti, come avremmo desiderato, a parlare con il giocatore: per fortuna ce l’abbiamo invece fatta ad intervistare, al termine della buca 17, la sua pallina, un Callaway 2 super soft, marcata A.P. (che non è l’affascinante Al Pacino, ma soltanto Alex Perrone). “Mai visto tanta fortuna – ha sussurrato tutta sporca la pallina dopo aver superato di un millimetro la sponda del laghetto ed essere rimbalzata nei pressi del green – è così dalla prima buca, non ci fossi stata io… “.

Alle 10.06 appena scoccate parte il secondo team: Tiger, Shane, Justina e Mary Jackie. Va subito segnalata una nota a parte: da quando è Shane a preparare la formazione dei team, le balde pulzelle abbondano sempre nel suo gruppo di partenza. Sarà soltanto un caso? Ma torniamo al gioco. Mary Jackie, dopo lunga meditazione, decide che è arrivato il momento di seguire alla lettera gli insegnamenti di Destimulus e inanella una serie infinita di X. Si scusa con il maestro per il par alla buca 17 ma quest’ultimo, del tutto soddisfatto dell’exploit della sua adepta, la consola con confortanti parole “coraggio, non c’è limite al peggio!”. Sette punti il risultato finale della ragazza. Tiger, sempre in palla, segna un bel 17 sbordando almeno tre putt da breve distanza che se imbucati lo avrebbero portato in seconda posizione di giornata. Shane eguaglia il leader con identico punteggio. Justina consegna uno score dignitoso con 15 punti, dopo averci abituati a ben altri risultati.

Ultimo a partire, il dream team Miguelito Paulita e Dany Maly vede al via un intruso imprevisto, Piero il saccente, inserito dalla segreteria come quarto giocatore in sostituzione dell'assente Claude. Prima Paulita e poi Dany subiscono le sue saputelle indicazioni alle regole e cacciano palle in acqua e sbagliano putt da 20 centimetri. C'è tensione e nervosismo… A continuare faticosamente il gioco li spinge soltanto la passione alla chena-cup, ma lo score ne risente. Quando poi in ostacolo d’acqua alla 16 il 'signor' Piero pretende che Paulita non tolga dell’erba dalla pallina senza strapparla, la nostra campionessa non può esimersi di sbottare con un significativo “… ehi bello, noi siamo quelli della chena… e giochiamo tanto… e sappiamo le regole… testinaaaaaa…”. Al termine gli score sanguinano ma il pranzo è lì e dai che ci beviamo anche la Dorange.. 

Del resto, ogni gara è una storia a sé, la prossima sarà tutta un’altra storia.