(a cura di Phill)
È simbolo della convivialità per eccellenza. Garantisce un rapporto diretto e alla pari. Crea un’atmosfera rilassata e raccolta, ideale tra amici. Permette un accesso fluido da ogni posizione. Da un punto di vista ottico, dà all’ambiente un aspetto più morbido. Anche se distanti, non si perde mai il contatto e soprattutto non si creano quelle situazioni in cui persone apparentemente vicine di fatto non riescono a comunicare. Permette a tutti i presenti di potersi guardare negli occhi.
Si sta parlando, semplicemente, dei pregi e dei vantaggi che un tavolo rotondo garantisce rispetto a quelli di forma quadrata o, peggio ancora, rettangolare. Non per niente Artù, il monarca di Camelot, aveva scelto per i suoi cavalieri un tavolo rotondo.
Il consueto pranzo di fine gara, quest’oggi, ci ha visto invece e purtroppo sistemati in un lungo e stretto tavolo rettangolare.
Tra Tiger Covid Woods e Rory Rabbuiato Talla, i due opposti capo-tavola, sarebbe stato necessario un megafono per poter comunicare tra loro. Si sono così formati piccoli gruppetti di conversazione: il già citato Rory si è prontamente ripreso grazie ad un prolungato ed intenso tête-à-tête con una sfavillante madame Antonella. Phill ha potuto accennare solo alle vicine Dany e Mary ed a Bobby il lungo titolo del suo nuovo poema riguardante gli avversari diretti della prossima Ryder: “Colin e Ruth, andrete sotto sin dal primo putt…!”, cui, in lontananza, ha risposto Max The President, così precisando: ”Hai preso di certo spunti dal nostro sommo poeta Suh Gnurant!”. Miguelito ha poi cercato di coinvolgere tutti gli astanti presentandosi con una bottiglia di Sambuca proveniente dalla sua cantina privata: purtroppo l’abbinata tra il caffè e l’aromatizzato liquore marchigiano ha riscosso esclusivamente l’attenzione dei pochi veri intenditori…
E… la gara?
Quatta quatta, passo dopo passo, silenziosa ma efficace, l’ex privacy, al secolo Justina Vacante Ross, vince con merito la tappa odierna. Già seconda nell’edizione appena terminata, la volitiva ragazza sembra aver preso le giuste misure per un campionato da protagonista. E, come recita un antico adagio, chi ben comincia…
Che dire poi di Bobby, il grande bombardiere nostrano? Per ora la classifica parla in suo favore: due prove disputate con grande regolarità, avvenimento per lui abbastanza insolito, e per ora guarda tutti gli avversari dall’alto in basso. Sarà vera gloria? Al campo l’ardua sentenza.
Buca 12: un airone cenerino (per gentile concessione di Dany-Malì).